il Tribunale di Catania riabilita l’ex sindaco Antonio Camarda

“Non esistono i presupposti per la pronuncia di incandidabilità di cui all’art. 43 del Tuel non essendo emersi elementi univocamente significativi di un concreto e reale condizionamento della libera determinazione degli organi elettivi comunali da parte delle consorterie mafiose”. E’ la decisione della I sezione civile del Tribunale di Catania, in composizione collegiale, che riabilita l’ex sindaco di Castiglione di Sicilia, Antonio Camarda.

Il procedimento trae origine dal provvedimento di scioglimento del comune di Castiglione di Sicilia disposto con decreto del Presidente della Repubblica emesso in data 25 maggio 2023. Le motivazioni trovavano fondamento negli atti d’inchiesta della commissione d’indagine nominata dal Prefetto di Catania. Dalla relazione prefettizia era, infatti, scaturita la proposta e poi lo scioglimento del comune in quanto veniva evidenziato come il comune presentava “forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che ne ha compromesso la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione locale” e si rimarcava la sussistenza di tali rapporti con esponenti dell’amministrazione Camarda e del consiglio comunale, nelle due consiliature. La richiesta di incandidabilità, successivamente, è stata però limitata al solo ex sindaco Camarda.

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Dalla disamina degli elementi istruttori raccolti, il Collegio ha adesso reputato che “non siano emersi elementi concreti, univoci e rilevanti tali da ritenere responsabile Camarda di condotte che hanno causa allo scioglimento del consiglio comunale in conseguenza di fenomeni di condizionamento o collegamento con la criminalità organizzata”.

Il decreto dell’8 ottobre 2024 a firma del presidente Massimo Escher, richiamando la Suprema Corte, precisa così che “i rapporti di parentela tra amministratori ed esponenti della criminalità non possono costituire ex se elemento indicativo di un collegamento, rilevante ai sensi dell’art.143 d.ldg. 18 agosto 2000 n.267” e, nel caso del comune di Castiglione, come specifica la I sezione del Tribunale “nessuno degli amministratori risulta essere esponente della criminalità, come si legge nella relazione prefettizia dalla quale emerge che gli accertamenti sugli amministratori hanno dato riscontri negativi non avendo nessuno di questi riportato condanne per mafia o reati “sentinella”. Nessuna condotta specifica viene, quindi, imputata all’ex sindaco Camarda e, in merito alla gestione finanziaria dell’ente, le contestazioni riguardano principalmente l’incapacità di riscossione dei tributi dell’ente. Da qui la decisione che riabilita l’ex sindaco. 

“Castiglione di Sicilia è un paese di gente perbene e la mafia non ha condizionato l’operato dell’amministrazione comunale – è il commento dell’ex sindaco Camarda –  La sentenza sgombera il campo da ogni responsabilità in capo al Sindaco, ai componenti della giunta e del consiglio comunale tutto. Credo che i fatti, così come accertati da un Tribunale, parlino più di mille parole. Rimane l’amarezza per uno scioglimento che doveva essere evitato in quanto fondato solo su astratte possibilità che evidentemente non hanno trovato conferma nei fatti concreti”. 

“Negli anni in cui sono stato Sindaco oltre a tantissimi finanziamenti,  oltre 15 milioni di euro, abbiamo messo in campo tante battaglie per la legalità. Ricordo per esempio i finanziamenti dei progetti di videosorveglianza per un controllo capillare del territorio, oppure la riapertura della caserma dei carabinieri di Castiglione centro nonché il mantenimento della Caserma ubicata nella frazione di Passopisciaro – conlude Camarda – Abbiamo operato con trasparenza e nel rispetto degli impegni presi con gli elettori, lavorando costantemente ogni giorno a beneficio della comunità tutta.  Credo che la comunità e l’amministrazione da me guidata non meritassero tutto ciò. La volontà dei miei concittadini è stata calpestata senza che vi siano stati  i presupposti concreti ed univoci di un condizionamento da parte della criminalità organizzata, che di certo è rimasta fuori dal palazzo”.