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Italia dei Diritti, 25 Novembre sempre lo dice la Responsabile per la Lombardia Ketty Carraffa


La giornalista e opinionista Tv responsabile nazionale per la Pari Opportunità del movimento presieduto dal giornalista Antonello De Pierro esprime attraverso una nota stampa il suo pensiero sull’importanza della lotta contro la violenza sulle donne partecipando e organizzando in prima persona eventi atti a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema


       
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Milano 25
novembre 2024: Ketty Carraffa, Responsabile nazionale Pari Opportunità e della
regione Lombardia dell’Italia dei
Diritti, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne e del
lavoro, ancora una volta, come organizzatrice eventi sociali e culturali e come
opinionista Tv, porta il suo contributo di discussione, rispetto al tema della
violenza sulle donne e soprattutto, sull’importanza di riflettere e attivarsi ogni
giorno dell’anno e non solo il 25 novembre, nella Giornata Internazionale
contro la violenza sulle donne, (istituita dall’Onu nel 1999 ), collegando
#25novembresempre, coniato nel 2020, legato alle sue numerose iniziative, che
ora è condiviso sui social e fortunatamente, in maniera corposa.

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“Il 25 novembre si avvicina ma, come ormai da
tempo in molti cerchiamo di porre in essere, dare importanza al tema e alla
riflessione sulla società, deve proseguire sempre e ogni giorno dell’anno. Da
questo impegno, è partita l’operazione #25novembre sempre, dapprima in sordina,
che ora è condiviso sui social, dalle donne e dagli uomini che credono
nell’unione di intenti. Ad esempio, nell’ultima trasmissione tv su Antennatre, Forte
e Chiaro, nella quale ho partecipato in qualità di responsabile Pari
Opportunità per Italia dei Diritti, invitata dalla conduttrice Livia Ronca, ancora
una volta abbiamo parlato dei femminicidi e delle violenze sulle donne,
alle quali non dobbiamo abituarci mai e che possiamo invece, ognuno nel nostro
ambito, combattere ogni giorno dell’anno, nello Speciale #25novembre, che
realizzo ormai da anni e in programma su You Tube, lunedì, ho intervistato
l’Avvocato Gianni Dell’Aiuto, sul disagio giovanile, sui pericoli dei social, e
la privacy e il 22 novembre, in una serata conviviale e di aggregazione,
abbiamo raccontato la speranza della positività, attraverso il linguaggio
universale dell’Arte, della Musica e dei racconti delle donne, con le storie
tratte dal mio ultimo libro Il Made in Italy delle donne – La canzone
di Marinella”…

Il
miglioramento della società è una responsabilità di tutti. Tanti sono gli
eventi che ci saranno in merito a questa ricorrenza, in tutta Italia e nel
mondo, ma credo che il futuro di una società migliore si basi sull’essere umano
e sulla condivisione della positività, in ogni luogo dove sia possibile, dove
portare il messaggio alle donne e di giusta comunicazione, parta da ognuno di
noi. L’educazione al rispetto delle donne parte in famiglia, dalle mamme e dal
supporto dei papà e dei nonni e soprattutto, dalle donne consapevoli di avere
un grande problema culturale da superare Ogni volta che realizzo un evento sul
tema o un intervento in Tv, sulla violenza sulle donne o sui femminicidi, c’è
sempre qualcuno che richiama al fatto che “Anche gli uomini subiscono
stalking o soprusi”. E chi dice il contrario? È verissimo. Il problema
però sta nei dati, sta nel numero sconvolgente delle vittime, e anche nelle parole
di quelle donne che difendono questa posizione non rendendosi conto che gli
uomini non hanno bisogno di essere “difesi” sulla teoria, da parte delle donne,
e che continuando ad alimentare questa “guerra” tra i generi, non
cambierà mai nulla …

Mi
rendo sempre più conto che la battaglia è durissima e che le donne continuano a
non essere consapevoli di sè … E’ per questo che ogni giorno, deve essere il
25 novembre”.

 

“ E’
importante come dice la nostra responsabile Pari Opportunità Ketty Carraffa,
fare in modo che sia sempre 25 Novembre”. Lo dice il responsabile nazionale
alla Politica Interna IdD Carlo Spinelli che prosegue” Limitarsi a ricordare
che ci sono donne che subiscono violenza in una unica giornata è riduttivo. Ci
sono episodi, soprattutto tra le mura domestiche dove le violenze sono più
diffuse di quanto sembri perché spesso non denunciate, che vengono perpetrate rivendicando
consciamente o inconsciamente il patriarcato, e la carenza di denunce per
questo tipo di violenza è dovuta probabilmente all’incapacità da parte delle
istituzioni di proteggere la donna che si ribella ai soprusi. Occorre trovare
delle soluzioni che assicurino maggiore sicurezza alle donne che denunciano
perché, come abbiamo purtroppo visto – conclude Spinelli – le sole restrizioni
e l’uso del braccialetto elettronico quasi mai risultano sufficienti a
garantire l’incolumità della donna stalkerizzata”.

 

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L’Ufficio
Stampa

Italia
dei Diritti

 



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