Il 31 Dicembre 2024 rappresenta una scadenza cruciale per diverse agevolazioni fiscali legate al settore edilizio.
A causa delle modifiche legislative introdotte dai recenti decreti, molti dei bonus edilizi – che hanno ravvivato il comparto delle costruzioni in questi ultimi anni, subiranno cambiamenti significativi o saranno completamente eliminati.
Dalla casa ai trasporti, mancano ormai poco alla fine dell’anno e sono tanti i bonus e le agevolazioni introdotte dal governo che si avviano verso la scadenza e che hanno subito ulteriori modifiche con la legge di bilancio 2024.
Tra i bonus prorogati e in scadenza alla fine di quest’anno molti fanno parte degli incentivi per ristrutturare casa: troviamo il superbonus, esclusi gli interventi da parte di persone fisiche su edifici unifamiliari, il bonus mobili, quello per la sistemazione delle aree verdi, l’ecobonus. Fino al 31 dicembre 2024 saranno attivi anche gli incentivi per installare colonnine di ricarica elettrica.
Sempre tra i bonus casa rimarrà in vigore anche il bonus barriere architettoniche e il Sismabonus, quest’ultimo sarà attivo anche nel 2025.
Bonus mobili
Confermato anche la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. L’agevolazione è stata confermata per altri due anni, ma verrà depotenziato per il prossimo anno. Il tetto di spesa, inizialmente pari a 10mila euro per le spese sostenute nel 2022, è sceso a 8mila euro per il 2023 e a 5mila per il 2024.
Superbonus
La legge di Bilancio del 2022 ha prorogato l’agevolazione, ma con modifiche significative. Ad esempio, per gli interventi dei privati su edifici unifamiliari, il superbonus non è più disponibile. Le percentuali di detrazione sono scese dal 110% al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025 per gli interventi su condomini. In sintesi il Superbonus spetta per condomini e persone fisiche (fuori dall’esercizio di attività di impresa, arte e professione) per gli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari (catastate distintamente) sia se posseduti da un unico proprietario che in comproprietà da più persone fisiche fino al 31 dicembre 2025 nelle seguenti misure:
- 110% per le spese sostenute fino il 31 dicembre 2023;
- 70% per le spese effettuate nel 2024;
- 65% per le spese effettuate nel 2025.
Sono compresi anche gli interventi da parte di persone fisiche su singole unità immobiliari dentro lo stesso condominio/edificio e quelli sostenuti su edifici in demolizione e ricostruzione. Stessa scadenza anche per gli interventi da parte di Onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale.
Sempre con detrazione al 110%, il 30 dicembre prossimo sarà l’ultima data utile per gli interventi effettuati dagli Iacp (ed enti con le stesse finalità sociali) su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, a condizione che entro il 30 giugno 2023 siano stati completati almeno il 30% dei lavori complessivi. In scadenza anche gli interventi su immobili assegnati in godimento ai propri soci per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Ecobonus
Riservata ai lavori per il risparmio energetico, l’Ecobonus al contrario del già citato Superbonus, include non solo detrazioni al 110%, ma anche al 50%, 65%, 70%, 75%, 80%, 85%. Il provvedimento consiste in detrazioni dall’Irpef o dall’Ires per interventi volti ad aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti.
Un’altra agevolazione che rientra nell’Ecobonus è il Bonus tende e zanzariere, esteso anche agli anni 2023 e 2024, che consiste in una detrazione del 50% (spesa massima 60mila euro) per comprare strutture di schermatura dal sole su singola abitazione.
Dal 2019 è disponibile anche un Ecobonus per acquistare veicoli non inquinanti. Dal 10 gennaio 2023 sono ripartiti gli incentivi per acquistare veicoli non inquinanti fino a 60 g/km CO2, mentre dal primo gennaio 2023 è aperta la piattaforma per i concessionari.
Bonus verde
Fra le agevolazioni per la casa che sono state prorogate fino al 2024 c’è anche il Bonus verde, che consente di accedere a detrazioni Irpef sulle spese per interventi di riqualificazione degli spazi verdi, come ad esempio la sistemazione di giardini, terrazze o aree comuni all’aperto con alberi e piante, inclusi i recuperi dei giardini storici.
L’incentivo è disponibile non solo per i proprietari degli immobili, ma anche per gli affittuari o i comodatari.
Bonus colonnine di ricarica
La misura copre l’80% della spesa (l’anno passato era al 50%) per l’acquisto e la messa in opera di colonnine di ricarica per i veicoli alimentati ad energia elettrica. Si tratta in realtà di due bonus distinti, uno per le utenze domestiche e uno per imprese e professionisti. La misura è gestita da Invitalia e sarà erogato sotto forma di rimborso spese già sostenute.
Bonus benzina
Il Bonus benzina o carburante è stato prorogato anche per quest’anno e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024. Prevede un buono fino a 200 euro, esente da contributi e imposte. Tra i beneficiari rientrano anche gli studi professionali. Per ottenere il buono benzina non è necessaria alcuna domanda, poiché l’agevolazione sarà assegnata automaticamente dalle aziende private ai propri dipendenti.
In scadenza il prossimo anno troviamo l’agevolazione per le famiglie per pagare le rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare a favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.
Il bonus sarà più ricco per i nuclei con già un minore under 10 e Isee fino a 40mila euro in cui nasca un nuovo bimbo dal primo gennaio 2024. La nuova legge di bilancio ha previsto 2.100 euro aggiuntivi.
Non si tratta di un vero e proprio bonus, ma di un contributo “una tantum” di 382,50 per le famiglie con Isee fino a 15mila euro: stiamo parlando della social card “Dedicata a te”, una carta elettronica per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità e rifornimenti di carburante.
Le famiglie che intendono richiedere il Bonus asilo nido 2024 devono affrettarsi: per presentare le domande, infatti, c’è tempo fino al 31 dicembre. L’agevolazione riguarda i figli che hanno meno di tre anni e si può ricevere una cifra fino a 3.600 euro: l’importo dipende dall’Isee e dai soldi spesi per l’asilo nido. I pagamenti arrivano a partire dal 2 aprile 2024, ma possono fare domanda anche i genitori di bambini che hanno compiuto, o compiranno, tre anni entro il prossimo 31 dicembre. In questo caso, però, potrà essere richiesto il rimborso solo per le mensilità da gennaio ad agosto 2024.
Bonus asilo nido 2024: che cosa è
Il contributo, che è stato introdotto dalla Legge di Bilancio, riguarda il pagamento delle rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati dagli enti locali. L’agevolazione riguarda anche l’utilizzo di forme di supporto, presso la propria abitazione, per bambini di età inferiore a tre anni affetti da gravi patologie croniche. La possibilità di richiedere il bonus asilo nido 2024 è stata attivata sul sito ufficiale dell’Inps lo scorso 11 marzo. Ma il contributo può essere richiesto anche recandosi presso i patronati.
Contributo per l’asilo nido: chi ne ha diritto
L’agevolazione riguarda i genitori che hanno figli di età fino a 36 mesi i quali, nonostante la carenza di asili nido in Italia, li frequentano. Alla fine del 2023 il Governo si era impegnato a investire per aumentare il numero di posti. Le domande possono essere presentate dai genitori o dalla persona affidataria che pagano la retta dell’asilo nido, sia pubblico sia privato.
Bonus asili nido 2024: Isee e requisiti
Come detto, il contributo spetta ai genitori di bambino fino a tre anni, anche nel caso che compiano questa età nel corso del 2024. Non ci sono limiti di reddito per le famiglie, tuttavia è necessario essere in possesso di Isee in corso di validità. Infatti, l’importo del bonus dipende da questo indice. In particolare, chi ha un Isee inferiore a 25.000,99 euro riceverà un importo più alto. Chi, invece, supera i 40mila euro riceverà l’importo minimo.
Bonus asili nido 2024: a quanto ammonta
Dipende dall’indice Isee e dalle caratteristiche della famiglia. In particolare:
– chi ha un Isee minorenni in corso di validità fino a 25.000,99 euro potrà ricevere fino alla cifra massima di 3mila euro, che verrà erogata in dieci rate da 272,73 euro e una da 272,70 euro;
– chi ha un Isee compreso tra 25.001 euro e 40mila euro, riceverà un bonus di massimo 2.500 euro, che verrà elargito in dieci rate da 227,27 euro e una da 227,30 euro;
– per chi ha un Isee superiore a 40mila euro è previsto il rimborso di 1.500 euro, cioè dieci rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro.
L’importo erogabile aumenta, comunque, per quelle famiglie nelle quali c’è già un bambino di età inferiore a dieci anni e dove, nel corso del 2024, nasce un altro figlio. In questo caso, la cifra massima erogabile sarà di 3.600 euro, che verranno ricevuti in dieci rate da 327,27 euro e una da 327,30 euro.
Questo se l’Isee minorenni è inferiore a 40mila euro. Qualora, invece, l’Isee dovesse essere superiore a 40mila euro, l’importo massimo del contributo sarà pari a 1.500 euro.
Il tempo per chiedere il rimborso delle spese pagare per mandare il proprio figlio o i propri figli all’asilo nido scade il 31 dicembre 2024. La domanda deve essere presentata esclusivamente per via telematica sul sito dell’Inps dal genitore, o da chi ha in affido il minore, che ha pagato le rette.
E’ necessario essere in possesso di credenziali di identità digitale Spid di livello 2 o superiore, Carta di identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). Chi non ha dimestichezza con il web, può anche recarsi pressi i patronati e farsi aiutare. Nella domanda bisogna indicare le mensilità per le quali si chiede il contributo.
I mesi per i quali si può chiedere il rimborso devono essere compresi tra gennaio e dicembre 2024. Si può chiedere un aiuto fino a un massimo di 11 mensilità e bisogna allegare i documenti che attestano l’avvenuto pagamento delle rette. Le ricevute dei pagamenti potranno essere inviate entro il 31 luglio 2025.
Contributo rette asilo nido 2024: i documenti da presentare
Per poter presentare la domanda bisogna allegare la ricevuta, la fattura quietanzata, il bollettino bancario o postale. Chi manda i figli presso gli asili nido aziendali, deve farsi dare una attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido con indicato l’avvenuto pagamento della retta o la trattenuta in busta paga.
Sui documenti da allegare alla domanda devono esserci le seguenti informazioni: denominazione e Partita Iva dell’asilo nido; nome, cognome o codice fiscale del minore; mese di riferimento; estremi del pagamento o quietanza di pagamento; nome, cognome e codice fiscale del genitore che ha pagato la retta, quest’ultimo deve coincidere con il richiedente il contributo.
Se la documentazione dovesse essere riferita a più mesi di frequenza dell’asilo nido, la stessa dovrà essere allegata a ogni mese a cui si riferisce. Se, invece, per lo stesso mese si è in possesso di più ricevute, bisognerà inviarle con un unico file.
La documentazione di spesa va allegata alla domanda entro il 31 luglio 2025 tramite il sevizio online “Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione” sul sito dell’Inps, cliccando sulla funzione “Allegare documenti di spesa”. In alternativa, si può inviare tramite il servizio “Bonus nido” presente nell’app “INPS mobile”.
Bonus Tv nel 2025
Tra i contributi che non ci saranno più il prossimo anno e che si possono richiedere solo fino a dicembre 2024 figura anche il Bonus decoder tv 2024.
L’agevolazione che permette di comprare televisori e decoder idonei a ricevere i programmi televisivi con i nuovi standard scade a fine anno.
C’è da dire, però, che la piattaforma dove era possibile richiedere il contributo di 30 euro, poi innalzato a 50, non è più attiva per l’esaurimento dei fondi. Infatti, una delle avvertenze per i cittadini era stata quella di affrettarsi a richiedere il bonus, prima che lo stanziamento terminasse.
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Con la fine del 2024, come abbiamo visto, molti dei più significativi bonus edilizi subiranno modifiche o saranno eliminati. Per chi desidera migliorare la propria abitazione o sfruttare le agevolazioni fiscali disponibili, il 2024 rappresenta in alcuni casi l’ultima occasione utile per accedere ai benefici più consistenti.
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